La Chiesa Nel Rinascimento

Puritanesimo

Movimento nato in seno all'anglicanesimo nella seconda metà del XVI secolo, con lo scopo di riformare la Chiesa d'Inghilterra in accordo con le dottrine calviniste. Il termine "puritanesimo" viene anche usato, in un'accezione che non fa piena giustizia al puritanesimo storico, per indicare rigido moralismo o il rifiuto di piaceri innocenti.

La teologia puritana è una forma di calvinismo che sostiene la fondamentale peccaminosità dell'umanità e il fatto che Dio abbia decretato che alcuni verranno salvati per elezione, nonostante i loro peccati. Nessuno può sapere con certezza in questa vita quale sarà il suo destino eterno. Nondimeno, l'esperienza della conversione, in cui l'anima è toccata dallo Spirito Santo, fornisce almeno qualche indicazione sull'identità degli eletti.

L'esperienza della conversione era quindi centrale per la spiritualità puritana, che sottolineava il valore dell'autodisciplina e dell'introspezione attraverso cui il singolo cerca di appurare se un determinato sforzo spirituale sia segno autentico di santità. La convinzione dell'elezione divina incitò i puritani a combattere contro ciò che consideravano immorale nella vita sociale e a far fronte alle difficoltà connesse con il tentativo di creare una comunità cristiana nel Nuovo Mondo, quando furono costretti a emigrare in Nord America a seguito delle persecuzioni di Giacomo I Stuart.

Dopo aver conosciuto un trionfo politico e religioso grazie a Oliver Cromwell, con la restaurazione monarchica molti puritani accettarono il Book of Common Prayer (Libro della preghiera comune) e il movimento conobbe un rapido declino.

 

 

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