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La Chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia è situata sull'omonima isola, all'estremità della
Giudecca e davanti al bacino di San Marco, cuore di Venezia. Il precedente
edificio del monastero benedettino, che risaliva al X secolo, venne
distrutto da un terremoto nel 1223, mentre gli edifici attuali furono
costruiti tra il XV e il XVII secolo e ospitano oggi la Fondazione Giorgio
Cini, attiva in vari campi della cultura. La chiesa, progettata da
Andrea
Palladio,
venne completata nel 1576, se si esclude la facciata, ultimata in seguito
da Vincenzo Scamozzi. La facciata, in puro stile palladiano, si
caratterizza per i due frontoni, per le cornici dentellate e per le
quattro semicolonne poggianti su alti basamenti. L'interno, a tre navate,
è austero ed estremamente luminoso, e le diverse parti della chiesa sono
poste in rilievo dal movimento delle luci.
Palladio operò sia
ispirandosi a ideali classici e cinquecenteschi, sia adattandosi allo
spirito della
Controriforma: infatti, pur prediligendo abitualmente la
pianta centrale, previde per San Giorgio Maggiore una pianta
longitudinale, allineandosi alla volontà della Chiesa di Roma. L'interno è
arricchito da splendidi dipinti del
Tintoretto, tra i quali la drammatica
e visionaria Ultima cena (1592-1594), opera dell'ultimo periodo del
pittore veneto. Gli alloggi monastici sono disposti intorno ai due
chiostri. Vanno inoltre segnalati il primo refettorio, progettato da
Palladio nel 1560, e la
doppia scalinata, opera di Baldassare Longhena. Il campanile risale al
1791.
La chiesa di San Giorgio Maggiore è una delle opere più famose di Andrea Palladio, che operò in essa un'armoniosa sintesi di elementi dell'architettura classica. L'edificio fu terminato nel 1576 e la sua facciata venne completata nel 1610 da Vincenzo Scamozzi.
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