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Eccole quà , da quando avevo 14 e mi son preso il primo motorino, passando dalle moto d'epoca che mi diede il mio papà fino all'ultimo acquisto.
GILERA CB1
il mio era rosso così ma c'aveva la sella lunga che faceva più moto. poi c'avevo messo due specchietti, le borse laterali e il contachilometri. 4 marce per una velocità massima di ben 55 Km/h, il gas non si regolava, o meglio, era inutile farlo, tutto ruotato = acceso per andare avanti e tutto ruotato nell'altro senso = spento per fermarsi tirando i freni. L'ho venduto per comprarci il kawa 400 che trovate più avanti.
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questa invece è la Aermacchi Chimera 175 cc, quella con cui ho fatto un centro pauroso: un tipo per tornare indietro a fare benzina ha fatto l'inversa su una strada provinciale mentre lo stavo superando. A quei tempi non c'era l'obbligo del casco e mi sono rotto la testa finendo in coma per 5 giorni; salvo per miracolo dopo un'operazione neurochirurgica di non poco conto!.
La Chimera era una moto degli anni 50, tutta carenata, molto particolare, cambio a 4 marce, aveva già soluzioni tecnologiche che potremmo definire all'avanguardia: steli della forcella rovesciati e monoammortizzatore posteriore ( e scusate se è poco!)
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Questa invece è la madre di tutti gli scooter, la Zundapp bella, 150 cc, uno scooter con cambio a 4 marce e freno posteriore a pedale ( nella foto si vede il freno dietro che veniva azionato con il tacco)
purtroppo l'età e l'impossibilità di reperire i pezzi di ricambio mi hanno costretto a rottamarla quando ormai non c'era più nulla da fare per rimetterla in sesto.
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il mitico Zundapp ks 125, chi ha la mia età se lo ricorda di sicuro, la moto dei paninari. Aveva un cambio con una corsa lunghissima che quando cambiavi ti saliva il ginocchio fino all'altezza della spalla, il pomello del cambio ti faceva le scarpe nere nel giro di un picosecondo e il folle lo beccavi ad ogni marcia. però quante sgroppate in giro per Milano!.
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poi dopo lo Zundapp il Laverda 125 che pesava un pò meno e quindi andava un pò di più. Mi ricordo che per fare le penne mi ci sono cappottato almeno un paio di volte.
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nel 1984 il grande balzo al KAWA Z400, ribattezzato Kawatappi per gli amici. Una vera belva per i tempi, due cilindri frontemarcia, 36 Cavalli, 6 marce, velocità massima 165 Km/h (ovviamente di tachimetro). Mi ricordo ancora la targa MI604815, riverniciata con un bel rosso ferrari, con la sella del 900, che la rendeva molto racing e molto scomoda in due. senza dubbio la moto con cui ho imparato di più, casco di riserva sempre nel bauletto: si sa mai che incontro qualche ragazza che vuole un passaggio... aveva due bei tromboni di marmitte e il tipo che me l'aveva venduta c'aveva messo le pipette delle candele con dentro le lucine rosse. Troppo tamarro!
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nel 1989 poi vendo il KAWATAPPI e mi prendo la Honda VT 500 E. Quell'anno era uscito il primo cbr 600 e il VFR era la moto di riferimento nel segmento sport tourer. mi piaceva un sacco il VFR ma non me lo potevo permettere così mi presi il VT. Devo dire una bellissima moto, ci andai fino in grecia con la fidanzata, carichi come dei muli per una traversata transiberiana, o meglio per una parigi-dakar. La mia era rossa, mi ricordo che il motore aveva un bel tiro, ai tempi mio fratello aveva il BMW 750 bicilindrico e col VT 500, nonostante il gap di cilindrata gli andavo via, trasmissione a cardano, 6 marce e ciclistica discreta, freno autoventilante anteriore e tamburo al posteriore. Se mi capitasse un'occasione in buono stato la ricomprerei ad occhi chiusi.
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nel 1991 mi capita l'occasione. un VFR di un anno, prima serie monobraccio, bellissima: il mio sogno. Bianco perlato con due selle, una grigia (nella foto) e una blu, tenuta bene, il tipo la vende perchè ha disfatto la macchina del cugino e la deve ripagare, o meglio la svende perchè li vuole pochi, maledetti e subito. Ci accordiamo e così corono il mio sogno: il VFR.
Una moto di quelle che si fanno amare da subito: è un pò pesante ma il suo motore dal tiro " elettrico" sempre in copia fin dai bassi regala viaggi di una comodità ineguagliabile, se dai gas sei a 220 Km/h senza accorgerti e se insisti ancora vai anche oltre. In autostrada prendo i 260 di tachimetro. i freni sono all'altezza del resto del mezzo. Veramente una grandissima moto!
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ci ho fatto più di 200.000 KM/h, ci sono andato in vacanza in spagna, in italia, in sicilia e finchè non ho avuto figli. Nel 2003 ci sono andato all'Honda Day in pista a Monza e il mitoVFR non perde un colpo. In questi anni l'unica manutenzione che ho dovuto fargli è stato sostituire la centralina di ricarica della batteria perchè era saltata e una volta la marmitta. Nel 1995 ho tamponato un tipo in macchina: il mecca mi ha raddrizzato le forche, ho riparato la carenatura che si era distrutta con la vetroresina e l'ho riverniciata di nero satinato per coprire le stuccature. quando nel 2002 ho comprato l'R1 visto che ormai non era molto valutata ho deciso di tenermela fino fine dei suoi giorni. VFR una moto, un mito, una leggenda!
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